Look Of Life | Il progetto di realtà virtuale
Usare la realtà virtuale è un modo per affiancare i trattamenti farmacologici nell’aiutare i pazienti oncologici.
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Lo Studio Scientifico

Migliorare la qualità della vita dei pazienti oncologici e ridurre l’impatto negativo che l’isolamento socio-sensoriale può avere su di loro. Questo è l’obiettivo di The Look of Life, il progetto di realtà virtuale ideato da Fondazione ANT e dall’associazione culturale Menomale con la supervisione del Centro di Ricerca HIT – Human Inspired Tecnology Reasearch Centre dell’Università di Padova.
Sostenuto da Fondazione Vodafone e Fondazione Cattolica con la collaborazione di Samsung che ha messo a disposizione i dispositivi, lo studio scientifico ha lo scopo di valutare l’esito clinico e l’utilizzo a domicilio di una tecnologia innovativa con i visori Gear Vr che permettono la fruizione di video immersivi a 360°.
Diversi studi ne hanno già dimostrato le potenzialità nell’alleviare e migliorare alcune particolari condizioni cliniche e psicologiche, legate a patologie oncologiche o altre malattie croniche invalidanti.
L’aspetto innovativo dello studio portato avanti da ANT consiste nel testare l’utilizzo della Realtà Virtuale direttamente a domicilio dei pazienti, indagandone l’efficacia, tramite appositi questionari ed interviste.
Un team di psicologi della Fondazione ANT si sta recando nelle case dei pazienti assistiti per valutare l’effetto di questa tecnologia sul dolore, l’ansia, la depressione e su vari stati dell’umore. Le esperienze proposte hanno infatti la potenzialità di regalare un momento rilassante, risvegliare l’attenzione e il piacere della scoperta attraverso emozioni come la meraviglia, la gioia e lo stupore, che spesso la malattia allontana dalla quotidianità del malato e dei suoi famigliari. La fase conclusiva dello studio prevede inoltre la realizzazione di video creati ad hoc in base alle preferenze espresse dai pazienti.
Utilizzare i sistemi multimediali virtuali è quindi un modo per affiancare i trattamenti farmacologici nell’aiutare questi pazienti a gestire ansie, dolore, momenti di sconforto o di panico, depressione, stress provocando un conseguente miglioramento delle condizioni di vita personali e relazionali.
Allo studio scientifico sugli effetti dell’applicazione della tecnologia ai pazienti, curato da Fondazione ANT insieme al laboratorio HIT, seguirà la creazione di un portale The look of life aperto anche a chi soffre di patologie non oncologiche ma ugualmente invalidanti.
La malattia oncologica, infatti, oltre a minare la salute fisica e l’autonomia del paziente, si accompagna spesso a sintomi ansiosi e depressivi anche clinicamente significativi, in grado di compromettere gravemente la qualità di vita della persona malata e del suo ambiente familiare, ostacolando l’aderenza al trattamento, l’efficacia delle terapie e peggiorandone la prognosi clinica. 
Per gestire efficacemente la malattia non ci si può limitare a considerare solo i fenomeni patologici che si stanno verificando nel corpo del paziente ma è indispensabile capire quale  rappresentazione cognitiva-emotiva  i pazienti abbiano costruito  dei sintomi della malattia oncologica, tra cui il dolore stesso: solo così si potrà suscitare in loro la motivazione necessaria a combatterli efficacemente.
Noi di ANT questa consapevolezza l’abbiamo chiamata Eubiosia, la buona vita: ci impegniamo ogni giorno per migliorare la qualità di vita dei nostri assistiti, sia costruendo un solido rapporto medico-paziente basato sull’umanità, sia sperimentando tutte le tecnologie, anche le più innovative e impensate, per portare sollievo a chi è malato.
Raffaella Pannuti, presidente di Fondazione ANT
 
Attraverso la realtà virtuale ( detta anche macchina per l’Empatia) ora vi è ora la concreta possibilità di riuscire a creare percorsi empatici dal forte impatto immedesimativo che siano in grado di nutrire quella soggettività che la malattia rischia di sottrarre. Il futuro sta puntando in una direzione molto chiara: rendere più confortevole la vita di un paziente creando un sistema di assistenza in remoto utile per un controllo quantitativo sia delle funzioni vitali che dei comportamenti.
Pensando a questo mi sono detto che ANT questo futuro lo sta già abitando dal 1978 e ho capito che sarebbe stata pronta ad accogliere tutte le possibilità che la rivoluzione digitale sta portando avendo già fatto un passo in più, ossia intuire la centrale importanza del sostegno qualitativo della vita di un paziente che è poi il concetto di Eubiosia
Marco Magagnoli, presidente dell’associazione MenoMale
Da tempo gli scienziati studiano il senso di “presenza”, ossia la sensazione che le persone provano quando si trovano immerse in mondi virtuali creati dai computer. L’illusione generata da queste tecnologie può essere in grado di spostare larga parte della nostra esperienza e della nostra attività psichica dal mondo fisico a quello virtuale, generando la sensazione vivida di essere appunto “presenti” e attivi nell’ambiente digitale. Grazie a  queste proprietà le realtà virtuali vengono oggi sfruttate nella ricerca psicologica , per esplorare innovative pratiche cliniche e riabilitative nell’ambito delle fobie, dello stress post traumatico, della depressione e nel trattamento del dolore.
I contenuti basati su video 3D-360° saranno “open” e resi disponibili sulla piattaforma on-line The Look of Life e su quello del Centro di ricerca HIT dell’Università di Padova. Se la sperimentazione mostrerà l’efficacia ipotizzata sarà quindi relativamente semplice estendere su larga scala questo metodo e portare sollievo a migliaia di pazienti.
Professor Luciano Gamberini direttore del Centro di Ricerca HIT